CAPITOLO III: DALLA SECONDA META’ DELL’800 AI GIORNI NOSTRI
Dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia, negli anni 1863-1864 il primo sindaco fu Francesco D’Amico. Tra i suoi successori vi furono Francesco Caligiuri (anni 1883-1887), Giacinto Graziano (anni 1893-1896), Raffaele Grande (anni 1896-1899), Francesco Fiorentino (1900-1902,1908-1914), cav. Francesco Caligiuri (1903-1907).
Nel 1916 l’allora sindaco di Amato, il prof. Raffaele Grande, fu sospeso da un’ordinanza prefettizia che portò alle sue dimissioni e alla conseguente nomina di primo cittadino di Alberto Mauro, il 31 agosto dello stesso anno. Egli riuscì a ristabilire l’ordine economico ed alimentare in seguito alla Prima Guerra Mondiale e grazie all’aiuto del fratello farmacista, Francesco Camillo Mauro, alleviaò la grave epidemia di spagnola, che tra il 1917 e il 1919 decimò la popolazione amatese.
Nelle elezioni del 1920 venne riconfermato sindaco, ma il ritorno dei reduci di guerra scatenò una crisi interna al comune. Infatti gli ex-combattenti richiedevano trattamenti di favore a scapito degli operai e dei contadini, i quali protestarono contro l’Amministrazione Comunale. Questa situazione fu risolta grazie all’invio del commissario prefettizio Cav. Anselmo Torchia di Miglierina, che riuscì a placare gli animi e a far svanire ogni contrasto nel 1922. Nel 1926 Alberto Mauro assunse la carica di podestà, fino all’arrivo del commissario prefettizio, Nicola Coronati, da Catanzaro, che fu inviato in seguito alla realizzazione di un memoriale in difesa di Amato contro il cosiddetto “Ordine rinnovatore”, che celava la volontà del governo fascista di aggregare il paese a quello di Miglierina.
Nel giugno 1928, il prefetto nominò commissario Raffaele Grande (ottobre 1928), che venne poi sostituito dal dott. Giuseppe Caligiuri (ottobre 1929). Quest’ultimo venne nominato a podestà nel maggio del 1930 e vi rimase fino a rassegnare le dimissioni nel 1937. Ne seguì l’arrivo del commissario prefettizio cav. Andrea Perrelli, che fu sostituito nel maggio 1938 dal sig. Francesco Torcia. Il successivo commissario, Bruno Chimirri, divenne infine podestà nel gennaio 1940.
Dopo la caduta del fascismo, il 25 luglio 1943 egli fu nominato commissario prefettizio fino all’aprile del 1944, quando gli successe Serafino Graziano. In seguito il prefetto costituì un esecutivo nominando sindaco Luigi Fiorentino, fino alle elezioni amministrative del 10 marzo 1946, dopo le quali venne riconfermato dal consiglio comunale. Nel 1947 diede le dimissioni in seguito ad alcuni litigi tra consiglieri e venne eletto dal consiglio comunale il sindaco Saverio Lo Schiavo.
Nel 1950 i contrasti crebbero ulteriormente fino a portare anche alle sue dimissioni e al ritorno di Luigi Fiorentino in veste di commissario prefettizio fino al 1952. In quell’anno vinse le elezioni il prof. Francesco Lo Schiavo, che mantenne la carica fino al 1964 e fu seguito dal dr. Raffaele Grande (anni 1964-1970), ritornando sindaco fino al 1975, anno della vittoria di Giuseppe Masi.
Negli anni successivi (1985-2000) la carica di sindaco ha visto alternarsi quest’ultimo al dott. Giuseppe Calzone e a Giuseppe Lo Scerbo, per poi tornare ad essere rieletto nel 2009 e dopo cinque anni passare la guida all’attuale primo cittadino, Saverio Ruga, durante le elezioni del 2014, anche lui confermato nelle elezioni del 2019.