CHIESA DELL’IMMACOLATA
La chiesa di Amato è situata al n. 4 di Piazza Indipendenza, poco distante dall’edificio che ospita il municipio e attigua alla piazza centrale del paese, dedicata a Francesco Caligiuri. La chiesa è dedicata all’Immacolata Concezione, da cui prende il nome la Parrocchia dell’Immacolata di Amato.
L’edificio originale risale al 1500, furono i primi coloni stabilitisi sulla collina su cui ora sorge il paese a costruirlo. Nel corso dei secoli, ha subito diverse modifiche e ampliamenti e ricostruzioni specialmente nel 1789, a seguito del terremoto del 1783 che rase al suolo diverse case del centro abitato del paese e devastò l’intero meridione d’Italia.
La forma è basilicale e ha tre navate, quella centrale (molto ampia) appartiene al nucleo originario, mentre le due laterali sono state costruite successivamente. Lungo le pareti superiori della navata centrale vi sono delle vetrate istoriate, i soggetti su di esse rappresentati sono i quattro evangelisti, alcuni episodi della vita della Madonna, il Battesimo, l’Eucaristia e (posto sulla facciata della chiesa) San Francesco di Paola, patrono di Amato. Dall’altare centrale, si accede alla casa canonica, posta sul retro della chiesa, oggi questa parte dell’edificio è adibita alle attività catechistiche.
Le prime testimonianze scritte relative al culto risalgono al 1693, anno in cui ebbero inizio la stesura dei libri parrocchiali e lo Stato delle Anime.
Elementi di rilievo e pregio artistico conservati nella chiesa dell’Immacolata di Amato sono alcune tele risalenti a un periodo compreso tra il 1700 e il 1800. Esse riproducono alcune scene della vita di Gesù: l’Annunciazione, il Rosario con i 15 misteri, la deposizione di Gesù dalla croce, la Madonna del Rosario e la Madonna del Carmine (entrambe realizzate da Francesco Colelli e collocate sugli altari laterali).
Inoltre, si possono ammirare alcune statue settecentesche raffiguranti: l’Addolorata, S. Giovanni, S. Gaetano, Cristo deposto nella naca, la Madonna del Carmine, S. Giuseppe, la Madonna della Purità (1702), la Madonna delle Grazie (1651) e S. Francesco da Paola, donata dalla famiglia Mottola agli abitanti del paese nel 1600. Essa è collocata in una nicchia situata nella navata di sinistra, al di sopra di un altare che reca l’effigie della famiglia Mottola.
Nel 1997, nell’abside alle spalle dell’altare centrale è stato posto un mosaico di 16 mq, raffigurante Cristo Pantocratore (realizzato dalla Ditta Domus Dei di Roma) e un enorme quadro raffigurante il battesimo di Gesù dietro il fonte battesimale, collocato nella navata di destra. In alto al portale esterno con arco a tutto sesto è posata la statua dell’Immacolata, mentre ai suoi lati inferiori sono presenti due bassorilievi che simboleggiano il passaggio nel nuovo millennio.
All’esterno, la facciata appare divisa su due livelli mediante un marcapiano, esso sostiene due nicchie vuote e l’arco a tutto sesto del portone centrale, al di sopra del quale vi è una statua dell’Immacolata Concezione. Ai lati del portone vi sono due bassorilievi, risalenti ai primi anni 2000.
Nell’autunno del 2019 sono iniziati i lavori di restauro e ristrutturazione dell’edificio, lavori che si sono protratti per quasi un anno e mezzo.
La chiesa è stata riaperta al culto il 14 marzo 2021, attraverso una celebrazione presieduta dal vescovo Giuseppe Schillaci, che ha anche dedicato il nuovo altare, al cui interno sono state deposte alcune reliquie appartenenti a San Thomas Becket (vescovo e martire inglese del XII secolo) e a san Carl Lwanga (martire ugandese del XIX secolo).
I lavori e la conseguente chiusura della struttura hanno a lungo coinciso con il lungo periodo della pandemia da Covid-19, ciò ha comportato notevoli disagi nello svolgimento delle celebrazioni ordinarie e non. Altri posti sono stati quindi adibiti a luoghi di culto: in primis, il palazzo Caligiuri (situato nell’omonima piazza), durante i mesi più freddi, e l’anfiteatro Giovanni Paolo II, nel periodo estivo.
LA CHIESETTA DELL’ABRUGU
È una piccola chiesa costruita intorno al 1100 con una campana a vela in cima.Si trova in via Borgo, dalla quale prende il nome di “Chiesa del Borgo” (in dialetto “Abrugu”).
Attualmente viene riconosciuta come la prima chiesa costruita dagli amatesi che si spostarono sulle colline per sottrarsi alle inondazioni ed alle invasioni che avvenivano in quel periodo.
E’ utilizzata per la celebrazione della messa durante la domenica della benedizione delle palme, dove i fedeli si radunano intorno e lungo la salita che conduce ad essa. Altro scopo fondamentale le è dato nella Via Crucis Animata, dove funge da scena o addirittura da Stazione.